Rwanda: come sono arrivata nel cuore dell’Africa

che cosa è un brand

Yogi | consulente di comunicazione | nomade digitale

Sviluppo idee creative per aiutare brand e destinazioni a trovare clienti grazie a contenuti web mentre gestisco male la mia dipendenza da viaggi e caffeina.

Rwanda: una destinazione entrata nella mia mente a  fine Gennaio di quest’anno, quando, ad un noiosissimo evento per digital nomads a Lisbona incontro Moses. 

 

“Where are you from?” 

“Well, I was born in Rwanda but I come from the States, first Michigan, and recently, LA”

“Oh Rwanda? I’m from Italy” 

Già, il Rwanda. 

Quel giorno non potevo immaginare che in meno di due mesi in Rwanda ci sarei andata anch’io, tantomeno, non potevo pensare che ci avrei accompagnato lui, per la prima volta, nel suo paese natio. 

Arrivare qui è stato inaspettato. Un viaggio pensato e “programmato” nel giro di due settimane, rincorrendo un visto che diceva “hey American, out of Europe for a while” e due persone che, fuck the immigration rules, volevano ancora un po’ di tempo insieme. 

Il Rwanda è per me un viaggio estremamente personaleForse per questo scriverne è così difficile. 

Il genocidio che ha colpito questo paese nel 1994 io l’ho conosciuto attraverso una testimonianza diretta che non porterò su queste pagine, ma che al contempo, fatico ad ignorare. 

In questo momento scrivo da Kigali, e questa è la mia terza settimana Rwandese.  Ho chiesto il rinnovo del visto, posso restare fino alla fine di Maggio se lo accettano.  Il Rwanda è il primo paese non ancora investito dal turismo di massa che ho il privilegio di scoprire. E’ ogni giorno una sorpresa inaspettata.

In tre settimane scandite al ritmo del sole e degli uccelli che cantano alle cinque di mattina, lavorare e vivere in questa capitale è stata, ad oggi, una delle esperienze più belle della mia vita. Kigali è semplice, ma accogliente. Le sue strade non sono soffocanti, i suoi abitanti, nonostante gli sguardi incuriositi, sono gentili e ospitali.

 

Questa è una carrellata dei primi momenti di questo viaggio nel cuore dell’Africa,

e nel mio.

 

Qui invece ecco il primo, (lungo), articolo su “Rwanda: tutto quello che devi sapere per scoprire la terra delle mille colline

 

Un abbraccio,

 

Silvi

 

 

 

 

Rwanda Silvia Mangini

© Silvia Mangini

 

 

 

Rwanda donna africana

© Silvia Mangini

 

 

 

Rwanda Kigali

© Silvia Mangini

 

 

Lake Kivu Rwanda

© Silvia Mangini

 

 

Rwanda Kigali

© Silvia Mangini

 

 

 

 

Rwanda

© Silvia Mangini

 

 

Qualcuno un giorno mi ha detto “not all those who wander are lost”

aveva ragione.

 

4 Commenti

  1. Elena

    Silvi, bellissimo! Le tue parole mi hanno fatto emozionare, trasmettono veramente serenità e gioia, mentre le mi danno un senso di pace e tranquillità.
    Aspetto il prossimo articolo per continuare a immergermi nelle tue parole semplici ma profonde che arrivano diritte al cuore!
    Ti mando un abbraccione
    Elena Fulceri

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    • Silvia

      Ciao Elena!
      che piacere sentirti e grazie di cuore!
      Spero davvero che tu stia bene e ti abbraccio forte intanto! Silvi

      Rispondi
  2. Grazia

    Grazie Silvia, che emozione leggere la tua esperienza!! Io la tua stessa occasione me la sono fatta sfuggire…per mancanza di coraggio. Maledetto coraggio!!! Sognavo l’Africa fin da piccola e quando in età matura ho trovato la persona “del cuore” che mi ci avrebbe portata, ho avuto paura e sono scappata…da quel sogno, da quella persona. Forse ci arriverò un giorno, da sola….sfidando quella paura. Nel frattempo mi faccio ispirare da persone belle come te! Un abbraccio.

    Rispondi
    • Silvia

      Ciao Grazia!
      Grazie a te per questa bella condivisione e ti auguro di trovare, in te stessa, il coraggio di fare tutto quello che desideri.
      Un abbraccio a te! Silvia

      Rispondi

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SILVIA

Yogi, consulente di comunicazione, nomade digitale.

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