Itinerario in Kerala: il paese di Dio in India

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Yogi | consulente di comunicazione | nomade digitale

Sviluppo idee creative per aiutare brand e destinazioni a trovare clienti grazie a contenuti web mentre gestisco male la mia dipendenza da viaggi e caffeina.

Ecco il mio itinerario in Kerala, nel sud dell’India.

Circa 700km distanziano lo stato del Goa dal Kerala. Si viaggia verso sud. È un treno di lunga percorrenza e in circa 15 ore, da Margao Junction, si raggiunge Fort Cochin.

Fuori dal finestrino la vegetazione man mano si appropria arrogante del paesaggio. I campi sono colorati da distese di palme e banani, il caldo è umido e la natura si manifesta nella sua pienezza, incontaminata, implacabile e incontrollabile.

Il Kerala è la terra di Dio, come si dice qui. È un minuscolo lembo di costa, dove i villaggi si fanno spazio al di sotto del livello del mare, e dove altissime colline sono disegnate dagli imponenti ricami delle piantagioni di tè. Ovunque qui regna la pace, la tranquillità e il silenzio.

È l’India che ancora una volta si presenta con nuove forme, colori e sapori. Il caos del Rajasthan e dell’Uttar Pradesh, a nord, lascia spazio ad una rinnovata quiete. Qui si vive con calma, e persino il traffico è meno rumoroso. Il cibo è di una bontà unica, gentile nell’uso delle spezie, e ti accarezza il palato, così come gentili sono le persone del posto, i pescatori, i fruttivendoli e tutte le donne e uomini che gestiscono le bancarelle di cibo di strada. Ci si sente subito i benvenuti, ed è una mescolanza genuina, trasparente.

Itinerario in Kerala: India del sud

Dalle backwaters alle piantagioni di thé

Dalla stazione di Ernakulam prendiamo un autobus locale per dirigerci sulle verdi colline di Munnar.

Sono circa 120km che percorriamo in 5 ore di viaggio. Fuori dal finestrino lentamente tutto cambia. Ci stiamo dirigendo nell’entroterra ad una altezza di 1200mt sopra il livello del mare. La vegetazione tropicale si attenua ad ogni curva, ed imponenti cascate tagliano in due le alte colline che ci circondano. La strada è ripida e il nostro autista è veramente un mago nel destreggiarsi tra i tornanti e salire. La nebbia inizia ad avvolgere il paesaggio e l’aria è più fresca ogni chilometro che passa.

Nella mia mente, in un attimo sono nuovamente in Peru, su un autobus di linea percorrendo la strada di casa, che da Trujillo sulla temperata costa pacifica, conduce ai 3000mt di Huamachuco, sulla cordigliera delle Ande del nord, in soli 120km. Rimango sempre impressionata da come, in certi paesi, il clima e la vegetazione possano cambiare così radicalmente in distanze così brevi.

 

Pochi chilometri prima dell’arrivo a Munnar, eccole: le piantagioni di tè della più grande riserva dell’India del sud. Sankar ci viene a prendere alla stazione degli autobus e andiamo a casa sua, a Lakkam. Un’altra ora di viaggio per raggiungere un’oasi di pace. Un piccolissimo borgo di case accanto ad un fiume, lontano dal resto del mondo. Ci fermiamo qui per un giorno in più rispetto al piano, ma in realtà non vorremmo più partire.

 Alleppey e le backwaters

La seconda destinazione è Alleppey, ancora più a sud, di nuovo sul mare.

Altre 7 ore di autobus che attraversano climi e paesaggi diversi alla ritrosa per raggiungere un altro paradiso in terra. Alleppey è una piccola cittadina nota per essere il punto di ingresso alle famose backwaters del Kerala.

Una fitta rete di canali sui quali si affacciano villaggi immersi nella quiete della giungla tropicale. Qui ci si sposta in canoa a remi o a motore per andare a scuola e a lavoro.

Lungo i rigagnoli d’acqua paludosi gli abitanti si lavano e lavano i loro indumenti, come dai racconti dei miei genitori usavano fare le loro nonne. Il solo rumore che si sente percorrendoli è lo sbattere dei panni sulle pietre per sciacquarli dal sapone.

Come se qui la quotidianità fosse impermutabile al passare del tempo.

 

La storia del Kerala

Snodo storico del commercio delle spezie il Kerala è stato attraversato da fenici, arabi, cinesi e romani per subire la colonizzazione europea di portoghesi, olandesi e inglesi a partire dalla fine del 1400. Il fervente multiculturalismo e la storica attenzione per il mondo delle arti e l’istruzione lo contraddistinguono tuttora per essere uno degli stati più progressisti dell’India dove l’odierno tasso di alfabetizzazione è tra i più alti del paese. Si caratterizza anche per l’essere uno stato tradizionalmente “rosso”, dove nel 1957 avviene la prima elezione libera del mondo di un partito comunista alla guida del governo.

Camminando per le campagne nei dintorni di Lakkam, si trovano tuttora numerosi manifesti elettorali del PCI (Partito Comunista Indiano), che ha governato regolarmente fino al 2011, quando lo UDF (United Democratic Front) ha vinto le elezioni.

Il Kerala è per noi anche il luogo degli incontri più significativi fatti sinora.

Jay e Yvette gestiscono una guest house ad Alleppey e ci hanno aperto la loro porta di casa come se fosse casa nostra aggiungendosi a quelle persone meravigliose, che così casualmente si incontrano lungo il cammino, sperando un giorno di poter rivedere.

Ce ne andiamo da qui arricchiti più che mai e pronti per dirigerci verso Madurai, la nostra tappa di ingresso nel Tamil Nadu.

 

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SILVIA

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