Come prepararsi a un viaggio nel terzo mondo: l’importanza del mindset

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Yogi | consulente di comunicazione | nomade digitale

Sviluppo idee creative per aiutare brand e destinazioni a trovare clienti grazie a contenuti web mentre gestisco male la mia dipendenza da viaggi e caffeina.

Stai programmando di viaggiare in un paese del terzo mondo?

Probabilmente ti starai facendo molte domande.

Oggi voglio parlarti dell’unico fattore veramente importante per essere preparato a viaggiare in un paese povero: il mindset

 

 

 

Potenzialmente tutti possono viaggiare.

 

In realtà, viaggiare, nel senso più appropriato del termine, non è assolutamente per tutti.

 

Non è un percorso banale che si riduce nel trascorrere un po’ di tempo lontano da casa, vedere dei bei luoghi, fare qualche foto e comprare due souvenir.

 

 

 

[su_quote]Viaggiare significa aprirsi al nuovo, accettare la diversità e riconoscerne il valore, mettersi in discussione.[/su_quote]

 

 

 

Per viaggiare (e aggiungerei per vivere) bisogna avere il Mindset adeguato.

 

Il mindset aperto e pronto ad accogliere la diversità è essenziale in ogni viaggio, ma non puoi assolutamente farne a meno se hai deciso di trascorrere un breve o un lungo periodo, nel terzo mondo.

 

Nei paesi in via di sviluppo e in quelli sottosviluppati tutto è completamente diverso da ciò a cui sei abituato.

 

Viaggiare in questi luoghi è una esperienza incredibile ma può invece trasformarsi in un incubo se la si affronta con la prospettiva sbagliata.

 

Ecco perché si parla di mindset di viaggio.

 

 

 

Mindset, mindset di viaggio, mindset aperto e crescita personale

 

Cos’è il mindset?

Il Mindset è l’approccio mentale che utilizziamo quando affrontiamo delle esperienze.

Il nostro Mindset quindi, è influenzato dalle convinzioni che abbiamo e definisce il modo in cui ci poniamo verso la realtà che ci circonda.

Un “mindset positivo” vede possibilità e soluzioni di fronte agli ostacoli, ci porta ad affrontare nuove esperienze credendo di poter ottenere dei risultati, ci spinge a provare, a migliorare, a metterci in gioco.

Al contrario, uno “negativo” ci tiene bloccati, ci porta a vedere il mondo solo attraverso i suoi limiti, ci impone dei limiti personali invalicabili, in poche parole ci fa rispondere sempre di no: “no, non fa per me”, “no, io non ci riesco non ho il carattere giusto, o le competenze adeguate o…” la lista è infinita.

 

 

Il mindset di viaggio

Quando si viaggia il nostro “mindset” viene duramente messo alla prova dalla diversità di usanze, credenze e visioni del mondo con cui entriamo in contatto.

Per questo motivo è indispensabile mantenere un approccio aperto e positivo.

Ma questa è una grande sfida.

E tutti siamo un po’ colpevoli.

Se facessimo un sondaggio e chiedessimo alla maggior parte dei viaggiatori che tipo di mentalità credono di avere, la maggior parte di essi (se non tutti) risponderebbe con estrema convinzione di averne una aperta.

Eppure, durante la mia esperienza, ho visto spesso persone presentarsi come estremamente “open minded” e al contempo, rispondere con atteggiamenti di chiusura di fronte alla diversità.

Ecco, qui si entra veramente nel fondo di un argomento che è estremamente delicato ma altrettanto importante.

 

La diversità, la novità, lo sconosciuto ci disorientano.

 

Questo smarrimento in viaggio, può avvenire quando si ordina qualcosa da mangiare e non si riconosce nessun sapore a noi familiare, quando si sale un mezzo pubblico, quando parliamo con qualcuno.

La risposta spontanea che abbiamo di fronte a questo incontro con la diversità è generalmente la chiusura.

Si inizia a pensare che diverso è “sbagliato dal mio punto di vista”.

E’ in questo passaggio che secondo me si inserisce la chiave di lettura del Mindset giusto per viaggiare.

Per viaggiare ed assaporare l’ignoto facendo si che ci arricchisca, ci si deve abbandonare alla diversità.

 

 

Mindset aperto

Ci si deve aprire alla conoscenza di quello che non è fatto “a modo nostro” .

Ci si deve lasciar reinventare e riscrivere dal viaggio.

Che non vuol dire abbandonare completamente le nostre credenze o abitudini, ma piuttosto conferire a quelle degli altri lo stesso status di importanza nel nostro universo di valori.

In altre parole riconoscere l’importanza dei punti di vista diversi e iniziare a vedere anche le nostre certezze solo come una prospettiva, appunto, la nostra.

Avere il giusto mindset per viaggiare, e a mio parere per vivere in armonia col prossimo, è quello di interiorizzare un concetto di base per cui (molto spesso, ovvero escludendo i casi in cui vi sono violazioni di diritti umani alla radice di usanze culturali), il giusto e lo sbagliato sono solo questioni di prospettiva.

 

 

Questa è la lezione più importante che ci viene dal viaggiare.

 

Ed è solo facendo nostro questo concetto che il viaggio può generare in noi quel cambiamento che ci fa crescere e arricchire.

 

 

Viaggio e crescita personale

 

Con il giusto mindset il viaggio ci conduce alla crescita e allo sviluppo personale.

Averlo però costa sacrificio.

Mantenere una mentalità aperta è un processo continuo, un lavoro che facciamo su noi stessi con costanza ogni volta che un agente esterno sfida la nostra idea di certezza.

Tutti però possono ottenerlo, ed è per questo che viaggiare è potenzialmente per tutti.

Chiunque può sviluppare questo approccio mentale, basta rivolgersi agli altri con umiltà, riconoscerne il valore, riflettere prima di agire e sapersi mettere in discussione.

 

In questo modo il viaggio sarà veramente una scoperta e si ritornerà come bambini, quando ancora ci affidavamo ai grandi e chiedevamo “perché?”.

 

Viaggiare ci da questa enorme opportunità di riscrivere le nostre convinzioni o arricchirle con quelle di altri, riscoprire la nostra curiosità e aprirsi al mondo.

 

Per farlo però ci serve la lente di ingrandimento giusta.

 

 

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SILVIA

Yogi, consulente di comunicazione, nomade digitale.

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