Milioni di kilometri, strade, sogni e aspettative, notti insonni, guide e tutorial pratici su come raggiungere questo e quel risultato, rotte più o meno battute, consigli utili, modelli di ispirazione che spesso sembrano impossibili da raggiungere.
Lavorare per i propri sogni, indipendentemente da che cosa riguardino, è il più entusiasmante dei viaggi.
Ma chi ti insegna a sopravvivergli?
Queste parole fluiscono come acqua sulle pagine virtuali del mio blog nato con un intento ben diverso da quello che è oggi.
Volevo raccontare il mondo, la sua diversità e la ricchezza.
Volevo raccontare modi diversi di vivere,
aprire il cuore e gli occhi delle persone per fargli scoprire quanto è possibile specchiarsi in ciò che non si riconosce.
Ed invece sono qui, a scrivere da un tavolino di legno di un airbnb in un paesino della Costa Rica, di quanto la mia realtà si sia discostata dai sogni iniziali.
Marketing online, comunicazione, trovare i clienti.
Fanculo il capitalismo. Si può dire?
Certo ho raggiunto risultati importantissimi.
Alla fine del 2023 ho fondato la mia scuola di copywriting. Un tassello enorme nel mio percorso di crescita professionale.
Eppure, tra gli alti e bassi del lavoro freelance, tra le tasse da pagare, tra “sposto la mia attività all’estero perché non ci vivo neanche in Italia”, certe volte, anzi, molte volte, vorrei avere una guida da seguire.
Perché se è vero che la rotta degli outlaws è la più eccitante, (per suo diritto di nascita dalla rottura di schemi precostituiti), percorrerla spesso è un vero e proprio delirio.
Così, oggi, da questo tavolino di legno, seduta su quello che è letteralmente un tronco d’albero, rifinito ma un po’ dondolante, voglio mettere nero su bianco un paio di pensieri per tutti quelli che, come me, seguono un sogno che sembra difficile da raggiungere.
Non siamo soli. La strada è in salita, la strada è piena di buche, ma è la più entusiasmante di sempre.
Mi ricordo di me appena 4 anni fa, nel 2020, di ritorno dall’Asia.
Una manciata di titoli di studio a pieni voti pressoché inutili, una voglia incredibile di esplorare il mondo e raccontarlo, zero conoscenza del nomadismo digitale e delle possibilità di lavoro online.
Ed oggi sono qui, si è vero, con un fatturato che ha fatto gli alti e bassi peggio di una altalena spinta dalla tramontana di Voltrerra, ma con 4 anni di vita alle spalle in cui ho camminato per le strade d’Europa, dell’Africa, dell’America del nord e dell’America Latina,
anni in cui ho vissuto in un motorhome del 1985, anni in cui, da sola, ho attraversato due volte la Spagna su quel motorhome del 1985.
Anni in cui ho conosciuto tante anime, molte delle quali ribelli e libere come la mia.
Anime in cerca del loro perché.
Così diverso per ognuna di loro e così sempre importantissimo.
Quindi questo articolo arriva su queste pagine virtuali per un motivo ben preciso.
Importante per me che lo scrivo e per te forse che lo leggerai.
Non importa dove sei nel tuo percorso,
non importa dove sono io.
Non importa quanto certe volte sembri così difficile e quante altre ancora vorremmo semplicemente lasciar andare tutto e ripiegare su una via più semplice.
Questi, come dice una persona molto speciale per me, sono i momenti buoni.
“These are the good times”
Quindi onoriamo ogni scelta.
Ogni strada in salita, ogni notte insonne passata a sperare per il meglio.
Ogni incertezza che attanaglia lo stomaco.
Onoriamola come si onorano i momenti belli, come quando il sole ci fa sorridere, così, perché il sole rende sempre tutti più felici.
Come quando sfidiamo la paura e ci lasciamo andare all’adrenalina,
o come quando si guarda il cielo dipingersi di rosa di fronte all’oceano portoghese,
con quelle sue onde potenti, che si infrangono solo in apparenza.
Da qui si torna alle origini.
Da oggi, queste pagine tornano ad essere una finestra sul mondo.
Con grinta, Silvi
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